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PASQUA
Sei un nome a me caro,
come siepe fiorita
dormi un anno al sonno
di una perla di grano.
Prato di stupore,
e sempre limpido quel cielo
dove non piove mai.
La mensa dei ricordi
e lieta di abbracciare
rondini sparse, ognuna
con uno sguardo per te.
Alzo quello scapolare nero
a quel viso onesto, da li
affacciatosi al vento di
aprile.
Poi quell'aria al sapore
dei millefiori galleggia
in terre, ora disperate,
ora profetiche, ora segnate
dal ricordo a ghirlande
mai appassite.
E' mia questa Pasqua,
se re rondini ritornano.
Gianni Terminiello