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Estate 1975: da Napoli a San Pellegrino Terme, per l’Inter…
Breve prologo: nel “Bar Turistico” (all’interno della Stazione Centrale di Napoli Piazza Garibaldi delle Ferrovie dello Stato), il 20 aprile 1975 si tenne la prima riunione ufficiale dell’Inter Club Napoli “dal Vesuvio con Amore” con 63 partecipanti (uomini, donne e bambini di variegata estrazione sociale ma tutti, ovviamente, tifosi nerazzurri). I primi passi, come è naturale, furono improntati nel “cementare” il gruppo base divenuto, con regolari elezioni, il Consiglio Direttivo.
A Napoli, all’epoca, non c’erano altri sodalizi di tifosi se non quelli partenopei…
Da Napoli, una sera di luglio del 1975, partirono in quattro per… San Pellegrino Terme, in provincia di Bergamo.
Cosa c’era di tanto bello in un paese di montagna della Lombardia? C’era il ritiro pre-
La radio trasmetteva “Sei bellissima”, “Piccola venere”, “Bella dentro”, “Feelings”, “Lady Marmalade” mentre il teatrino politico vedeva litigare i partiti dell'epoca su tutto e tutti…
Chi scrive il 30 luglio aveva sostenuto l’esame di maturità magistrale; lo stesso pomeriggio di quel giorno era andato a vendere tutti, ma proprio tutti, i libri scolastici in suo possesso, per racimolare quanti più soldi possibile… Nei giorni precedenti, aveva venduto 33 giri ad amici e parenti, unitamente ad abiti come eskimo, jeans, pellicce (finte, ovviamente)… Non sapeva più che vendere… D’altra parte aveva 17 anni ed era orfano di padre con madre invalida:di soldi in “Casa Vittozzi” non ne sono mai “girati” abbastanza, anzi…
In quel periodo non esistevano le “vacanze al seguito della squadra”, come oggi, diventato oramai un business!
I giorni a San Pellegrino Terme, per i 4 tifosi nerazzurri di Napoli, volarono via, fra allenamenti, risate, sorrisi, foto-
Una “vita sociale” fatta di iniziative sportive, culturali, spirituali
E’ di quel periodo la conoscenza degli Amici dell’Inter Club Torino e di tanti altri sodalizi nerazzurri sparsi in tutt’Italia.
Di quell’estate però, in me, in Lello, in Ciro, in Michele, rimane il dolce sapore di… libertà, quella libertà di esternare la propria fede calcistica al di là del contesto campanilistico, di “vivere” il club come la propria famiglia, di conoscere autentici miti come Sandro Mazzola e Giacinto Facchetti, campioni in campo e nella vita quotidiana.
Il “Baffo” Nazionale, saputa la provenienza di noi quattro, volle offrirci una pizza e una birra, come omaggio per la nostra fede: la pizza era quasi immangiabile, la birra assolutamente nella norma ma per noi quella cena fu qualcosa di… eccezionale veramente! Cosa volevamo di più? Sandro Mazzola ci offre la cena e sta con noi a parlare in maniera informale, amichevole e conoscitiva, coinvolgendo anche gli altri componenti della rosa, a cominciare dall’indimenticabile Giacinto Facchetti, per continuare con Boninsegna, Oriali, Marini…
Che tempi quando i giocatori erano solo Uomini e non super-
Estate 1975: e chi ti dimentica più?
EMILIO VITTOZZI