INTER 2 VALENCIA 2
Con un'Inter non in forma campionato ma comunque in grado di disputare un buon incontro, il Valencia ha dimostrato di essere una delle squadre più in forma di tutta l'Europa. Il successo col Barcellona non è stato casuale
e gli uomini di Quique Sanchez Flores, dopo essere rimasti a galla al termine del primo tempo, hanno saputo tenere in scacco l'Inter, da record in Italia ma ancora balbettante sui palcoscenici europei. Su sette incontri disputati, solo in
tre occasioni i nerazzurri sono usciti dal campo con la posta piena.
Il torto è stato quello di non aver chiuso la partita nel primo tempo. Oltre al gol di Cambiasso, viziato da fuorigioco, l'Inter ha fallito con Ibrahimovic e Crespo due palle-gol che gridano vendetta. L'infortunio dello
stesso Cambiasso, aggiunto all'assenza dell'altro mastino Vieira, ha ulteriormente indebolito il centrocampo interista, sovente in balia di quello avversario nella ripresa. Il Valencia ha preso coraggio e, dopo aver raddrizzato il risultato
con la perla su punizione di Villa, che tuttavia non scagiona del tutto un Julio Cesar non impeccabile nella disposizione della barriera, ha mostrato maggiore freschezza dell'Inter che solo grazie a qualche fiammata di un Figo in palla si è
fatta vedere dalle parti di Canizares.
Su una di queste è andato a segno Maicon, che si conferma in stato di grazia. Ma l'inerzia era ormai dalla parte valenciana e il pareggio finale di Silva rende giustizia alla formazione iberica, che alla fine non ha
sicuramente demeritato il pareggio. Il 2-2 finale penalizza l'Inter, che dovrà dare il massimo tra due settimane per dire la sua in un discorso qualificazione che rimane aperto. Al Valencia mancherà lo squalificato Albelda, pedina
fondamentale del centrocampo.
Mancini si dice ottimista in vista del ritorno al Mestalla e, visti i precedenti, non gli si può dare torto. In due occasioni su tre l'Inter è uscita vincitrice dal &lsquocatino infernale': la prima nel 2002, in
occasione del ritorno della semifinale di Coppa UEFA, con l'iniziale gol di Ventola e la storico finale tra i pali di Farinos, le seconda due anni più tardi in Champions League, con un perentorio 5-1. Mancini spera che la storia si ripeta
anche stavolta. D'altra parte, non c'è due senza tre...
Il Presidente:
MARIO ESPOSITO
Purtroppo la Champions non è la serie A, speriamo che l'Inter se ne sia accorta. Non va sicuramente bene alla squadra di Mancini il 2-2 finale, il quale non promette nulla di buono in vista del pericolosissimo
incontro di ritorno. Nonostante una prova di carattere, i nerazzurri non riescono ad avere la meglio sugli Spagnoli che, due volte in svantaggio, riescono a rimontare. Vantaggio al 29° con Cambiasso, pareggio al 64° di Villa su punizione.
L'Inter non molla e al 76° Maicon, risulta il migliore in campo, riporta i nerazzurri avanti, ma all'86° la doccia fredda di Silva.
Al Meazza l'Inter soffre," tanto". Sull'1-1, soprattutto, è la formazione del Valencia ad avvicinarsi al goal con Angulo: ma è solo un miracolo se nessuno, dopo il suo tiro a rete, riesce a ribattere. La coppia d'attacco
Crespo-Ibra funziona solo un pò in avvio, quando le palle arrivano: infatti lo Svedese becca un palo il quale lascia ben sperare, l'Argentino si tuffa di testa tra una selva di gambe, ma la sfera va a lato. Lo stadio mezzo vuoto dalle norme
anti-violenza è già in piedi. Tutto questo, è prima dell'intervallo, con il gol del vantaggio di Cambiasso di testa. Il giocatore si infortuna subito dopo e Mancini è costretto a richiamarlo: al suo posto entra Dacourt.
Nella ripresa è tutta un'altra storia, l'Inter comincia a vedersela brutta e non riesce più a giocare come sa fare. Il pareggio degli ospiti arriva con una punizione dai 30 metri di Villa, la traiettoria è perfetta e fortunosa ed il gol
inevitabile. Gli spazi si allargano, si aprono le praterie da entrambe le parti, ma il primo ad approfittarne è Maicon, che concretizza un uno-due al bacio con Cruz (subentrato a Crespo) e riporta il sereno a Milano, però momentaneamente,
già, perchè il finale è devastante con il pari a sorpresa del ragazzino Silva, "tutti bravi contro di noi", bomba tesa e precisa, anche questa da una certa distanza; Julio Cesar sfiora appena, dobbiamo dire, tutto il rispetto
per lui, in serata sfortunata, o opaca. Ritorno il 6 marzo: "servirà l'Inter migliore", (quella del campionato).
Articolo inviatoci da in tifoso di Pagani
Giuseppe Insidia
|