Martedì 7 dicembre: Werder Brema 3 F.C. Internazionale 0
ENNESIMA FIGURACCIA DI CACCA !!
L'Inter perde
nettamente sul campo del Werder Brema 3-0 e chiude al secondo posto il
girone A di Champions League, alle spalle del Tottenham (3-3 col
Twente).
Squadra nerazzura rimaneggiata viste le defezioni di Castellazzi
e Materazzi. I tedeschi dominano per 45 minuti e trovano il vantaggio al
38' con Prodl. Nel secondo tempo la musica non cambia e al 49' l'ex
Arnautovic firma il 2-0. Nel finale 3-0 di Pizarro e secondo palo di
Pandev.
LA PARTITA
Formazione rimaneggiata per l'Inter e assemblata alla meglio da
Benitez. Nel tardo pomeriggio è Castellazzi ad arrendersi per problemi
alla schiena che viene sostituito dal 38enne Orlandoni alla sua prima
apparizione in Champions League, commosso alla notizia. Nel
riscaldamento alza precauzionalmente bandiera bianca anche Materazzi per
una pesantezza al muscolo e ad affiancare Cordoba al centro della difesa
c'è Cambiasso. Sulle fasce Zanetti e il primavera Biraghi. In attacco
c'è Eto'o affiancato da Pandev.
Inter che si presenta in campo con un atteggiamento
rinunciatario, sarà per la temperatura sotto zero di Brema, sarà per il
pensiero del Mondiale per club, ma sta di fatto che neanche l'obiettivo
del primo posto nel girone smuove i nerazzurri. Primi quindici minuti al
piccolo trotto per le due squadre dove da segnalare c'è solo lo spirito
dei tifosi del Werder che cantano a più non posso anche con la squadra
fuori dall'Europa e in crisi nera in campionato. Il primo e unico tiro
nerazzurro dei primi 45 minuti viene scoccato al 19' da Thiago Motta dai
venti metri, ma la palla finisce alta, non di poco, sopra la traversa.
La squadra di Schaaf visto l'atteggiamento rinunciatario dell'Inter
inizia a crederci, prende per mano il pallino del gioco e inizia a
spingere con più convinzione. Al 31' la verticalizzazione di Hunt trova
il petto di Almeida che dopo aver addomesticato la sfera va al tiro al
volo, ma c'è la grande risposta di Orlandoni in angolo. Werder che
colleziona calci d'angolo e punisce al settimo tentativo. Almeida al 38'
mette dentro una palla tagliata dove svetta su tutti Prodl, la palla
destinata sul fondo viene deviata, però, dalla testa di Cordoba. E' un
Inter gelata che merita lo svantaggio.
Il secondo tempo si apre senza cambi per l'Inter e la musica non
cambia. A mandare al tappeto i nerazzurri è l'ex Arnautovic. Al 49'
l'austriaco anticipa Cambiasso e gira al volo il cross di Almeida. Tutto
troppo facile per i tedeschi. Benitez cambia Santon con Biabiany e
quattro minuti più tardi è costretto a togliere Zanetti alle prese con
una botta con il primavera Natalino. L'impressione è quella di un cambio
precauzionale in vista della trasferta di Abu Dhabi. Cambi e svantaggio
che non svegliano i nerazzurri e il Werder non molla la presa. Almeno
fino al 67' quando l'Inter crea il primo pericolo alla porta di Wiese.
Pandev cerca, dal vertice dell'area destro, la testa di Cambiasso, ma
trova il palo. Sulla respinta del legno l'argentino in posizione
regolare non riesce a riaprire il match. Al 72' è Orlandoni a evitare un
passivo ancora più pesante per la squadra di Moratti. Hunt a tu per tu
con il 38enne cerca il secondo palo, ma trova il piedone del portiere
nerazzurro. La risposta è di Pandev che potrebbe fotocopiare la gara con
la Lazio, ma la girata del macedone, trova la manona di Wiese alla sua
prima vera parata. La gara si fa divertente e il Brema va vicino al 3-0
con Mertesacker e Hunt che trovano palo e traversa in due minuti. Il 3-0
è nell'aria gelida di Brema e arriva puntuale con Pizarro, castigatore
delle italiane con dieci gol e subentrato da un quarto d'ora. All'88' il
suo destro a incrociare dal limite dell'area dopo aver mandato a vuoto
Cambiasso non dà scampo a Orlandoni. Al 90' e pochi spiccioli c'è ancora
il palo a dir di no a Pandev per il gol della bandiera. Moratti aveva
ordinato niente figuracce ma...
Ci sarebbero molte cose da dire, ma preferiamo chiudere dicendo
che questa è la settima sconfitta stagionale e dopo appena tre mesi è
già stato eguagliato il numero di sconfitte dello scorso anno: la
stagione del triplete di Mourinho.
IL GRINGOS