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Sampdoria 2 Inter 2 | Sabato 29/10/2005 18,00 |
nel solco della nostra tradizione
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L'imperatore é
solo.
Questo sarebbe il titolo più adatto da dare alla partita di Marassi se fosse stata un film . Purtroppo non c'è stata alcuna finzione scenica e quella che abbiamo osservato questa sera è stata pura realtà.
Occorreva una prova di orgoglio, una prova corale di squadra che in parte è mancata dopo la tremenda batosta interna con la Roma, suggello finale ad un periodo nero concretizzatosi con le sconfitte in campionato (Palermo e Juve) e quella in Champions (Porto). Ma i giocatori non si sono mossi senza palla, sulle fasce i terzini non hanno mai sovrapposto gli spenti Figo e Solari, i cross partiti dalle fasce sono stati pochissimi, le verticalizzazioni anche. Troppa distanza tra il centrocampo e gli abbandonati Martins e Adriano. Quel che più preoccupa è l' involuzione (molto più marcata nel primo tempo) del gioco fluido che finora avevamo avuto modo di osservare. Il segno più evidente è stato dato dalla prova incolore di Adriano, costretto a salire a centrocampo o allargarsi sulle fasce per prendere palla per poi inoltrarsi in azioni soliste e velleitarie. A parziale giustificazione ricordiamo che Mancini, sostituito in panchina da Orsi, è costretto a mandare in campo una formazione molto diversa rispetto a quella di inizio campionato, viste le squalifiche ed indisponibilità varie.Manca soprattutto in cabina di regia Veron sostituito da Pizarro che nel primo tempo stenta a prendere per mano la squadra non avendo il ritmo partita nelle gambe. La Samp parte di gran carriera e dopo pochi minuti è già in vantaggio con un colpo di testa di Diana lasciato solo da Favalli e Solari sul cross di Pisano. Si riaffacciano gli spettri del passato. Qualche pessimista avrà di certo incominciato a pensare che la favola di Mancini cominciava ad avviarsi verso un finale amaro. L'Inter ferita nell'orgoglio reagisce ed in un paio di minuti produce una incursione di Martins in area il cui cross radente viene chiuso con un tiro debole di Solari , ed un tiro di Adriano parato da Antonioli.La reazione però non ha la sufficiente veemenza e continuità ed è di nuovo la Samp, rimette alla frusta l'Inter e a farsi pericolosa con tiri dalla distanza di Palombo e Gasbarroni più un colpo di testa di Bonazzoli cui Julio Cesar si oppone con sicurezza. L'Inter sembra in difficoltà ma quando meno te lo aspetti ecco il gol del solito Cambiasso, uno che in campo dà sempre l'anima e lotta su ogni palla in ogni momento. Martins svetta di testa in area ed appoggia all'argentino che, solo a centro area, può insaccare senza difficoltà. Sembra il segno del riscatto, ma la speranza dura poco perchè la Samp, dopo soli tre minuti, trafigge di nuovo l'Inter , ancora con colpo di testa del solito Diana, lasciato solo a centro area. Le emozioni si rincorrono senza sosta e l'Inter pareggia nuovamente con colpo di testa di Cordoba su punizione battuta dalla trequarti da Sinisa Mihailovic (altro recuperato viste le indisponobilità in difesa). Nel secondo tempo i nerazzurri prendono il pallino del gioco in mano ma più per un calo vistoso della Samp che per meriti propri. Pizarro è più concreto ma la manovra continua a svilupparsi per vie orizzontali. In un paio di azioni i nerazzurri sfiorano il gol con Martins e Cambiasso ai quali Antonioli si oppone d'istinto negando la gioia del gol. La sostituzione di Solari e Figo sulle fasce con Wome e Ze Maria non ravviva più di tanto la manovra. L'ingresso di Recoba (tardivo) al posto di Favalli, con conseguente spostamento di Wome a terzino sinistro, non incide più di tanto. Manca come si diceva all'inizio, quella prova di orgoglio,quel colpo da squadra cinica che avrebbe permesso di conquistare tre punti preziosi soprattutto considerando la partita fra Milan e Juventus che seguirà a breve. Tre minuti di recupero non bastano a ripetere il miracolo dell'anno scorso a San Siro, quando sotto di due gol, proprio contro la Samp si riuscì a ribaltare il risultato e a vincere per 3 a 2 in 5 minuti e 27 secondi. Ma questo è un altro anno ed avrà forse un corso diverso. Rispetto all'anno scorso abbiamo 5 punti in più in classifica. Speriamo....l'Imperatore non può rimanere a lungo senza mostrare la sua magnificenza. Giuseppe Izzo |