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Ore 15,00 a San Siro si effettuano i saldi di fine stagione, o meglio dire penultima partita di campionato. Tra Inter e Siena ritmi lenti, ma certo non di vera sportività, viste le risse, ammonizioni e l'espulsione di Burdisso. Forse sarebbe meglio parlare degli esordienti in A, i saranno famosi, almeno quelli si sono distinti. Inter e Siena non hanno più nulla da chiedere, ma se si voltano indietro vedono veleni, sia antichi che recenti, e quindi è normale che prevalga la voglia di arrivare alla fine il più presto possibile. Il Siena con la salvezza già raggiunta, l'Inter  invece con l'obiettivo della coppa Italia unico traguardo, cioè trofeo da conquistare. Come dicevo i ritmi della gara sono stati da sonnolenza, solo con qualche sussulto, però di tanto in tanto, infatti si sono viste più risse che idee, reazioni che evidentemente svelavano qualche inquietudine. Il Siena, contestato dopo la sconcertante sconfitta interna con la Juve. Insomma è un match che non aggiunge nulla e non toglie nulla all'idea che i Senesi, hanno voluto dimostrare, che loro non fanno sconti a nessuno, le maglie dell'Inter, aimè sono di un'altro colore da quelle della Juve e quindi non era la stessa gara. Non ha abitato qui, lo spettacolo, ma di simpatico abbiamo solo visto gli striscioni sulla vicenda intercettazioni telefoniche ("Moggi videochiamaci" - "Juve, lo schema scudetto è due punte, un rifinitore e una centralinista"). Non c'è più nulla da raccontare, ma segnalare se non che in casa Inter va a segno chi cerca il gol dall'inizio, come Cruz. Dopo il vantaggio, l'Inter ha pure la possibilità di chiudere il conto, ma Martins calcia fuori, a porta vuota, il pallone che gli serve Cesar al termine della più bella azione della gara. Il pareggio arriva da parte di un difensore, Gastaldello, che trova il colpo di testa vincente in pieno recupero, sugli sviluppi di un angolo, dopo l'espulsione di Burdisso per proteste nel corso di un'ultima rissa. Basta adesso, pensiamo solo alla finale di coppa Italia e che DIO c'é la mandi bene.

                                                      Giovanni Gargiulo