L'Inter, dopo i festeggiamenti per essersi aggiudicata la quinta Coppa Italia, seconda consecutiva, chiude il campionato senza molti volti illustri portando in panchina quasi tutta la
Primavera, la quale veniva da una scottante eliminazione ai calci di rigore contro i pari età del Palermo nelle fasi finali del campionato di categoria "ottavi di finale", pareggiando 2-2 contro un Cagliari già salvo da due
settimane. Un pomeriggio di festa per i padroni di casa, dopo lo scampato pericolo, ma con tanti interrogativi sul futuro dei due tecnici (sia Sonetti che Mancini sono in odore di partenza) e con il peso dell'ennesimo scandalo del calcio
italiano.
Si parte, infatti, con i fischi per la terna arbitrale all'ingresso in campo di Mazzoleni e assistenti, con i soliti striscioni ironici «La Juve è magica: guarda come sparisce dalla serie A» e «Non siamo Moggi, siamo incazzati» e cori
degli ultras Cagliaritani contro la Lega Calcio. Mancini lascia a casa i Nazionali e gli acciaccati, oltre allo squalificato Burdisso e schiera tra i pali il terzo portiere Orlandoni. A centrocampo rientra Veron, che fa coppia con Pizarro,
mentre in attacco Cruz stavolta ha come spalla un Solari nell'inedito ruolo di seconda punta il quale alla fine risulterà fra i migliori.
Il caldo non spegne gli entusiasmi iniziali delle due squadre che si affrontano a viso aperto e con la voglia di divertire e divertirsi. Così arrivano quattro gol in poco più di mezzora, il Cagliari in vantaggio per due volte, sempre
raggiunto dall'Inter. I padroni di casa subito in gol. L'incerto Wome perde banalmente un pallone sulla tre quarti, Esposito s'invola sulla destra e crossa al centro dell'area dove Capone, di testa, supera Orlandoni. All'11° l'Inter
pareggia, Punizione di Cruz da 20 metri, leggera deviazione della barriera e palla che finisce in rete. Ma il Cagliari continua ad attaccare. Al 28° sinistro di Budel di poco fuori e al 33° arriva il raddoppio, cross rasoterra da destra di
Esposito,Cordoba è in vantaggio su Suazo ma scivola e liscia la respinta, l'honduregno ringrazia e realizza da due passi. Passano solo tre minuti e il risultato è di nuovo in parità, Stavolta per merito di Solari, che prende palla sulla
tre quarti, supera tre avversari e batte Chimenti con un potente sinistro all'incrocio dei pali. Applausi, Il festival del gol però, finisce qua e chi sperava in un turbinio di emozioni sino alla fine, rimane deluso. Nella ripresa, infatti,
le due squadre si limitano a giochicchiare, complice il caldo e la mancanza di posta in palio. Da registrare solo gli ingressi in campo nell'Inter dei giovani Germinale, Aloe e Bonucci. Ora viene il bello, ovvero il brutto, cioè per chi ha
creduto che il calcio era un candore Celeste e tutto quello che si imprecava contro la vecchia signora fossero state delle invenzioni e illazioni dei tifosi avversari su quella squadra che vinceva sempre in Italia e quasi niente in Europa.
Ora per pulire tutto questo marciume c'é bisogno di un buon detersivo che si chiama "giustizio sportiva". Speriamo solo che non finisce tutto all'Italiana, che per i forti interessi economici e per i personaggi coinvolti, si manda
tutti in purgatorio.
Giovanni Gargiulo
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