1                                         rec. 29a Mercoledì 03 Aprile 2013 ore 18:30
                                                                                                                                                                                                      
                                                            Sampdoria 0  Inter 2

E’ l’Inter di Rodrigo Palacio. L’argentino, con una rete per tempo, stende la Sampdoria nel recupero della ventinovesima giornata e riaccende la speranza di arrivare al terzo posto, ora distante sette punti. Dopo due sconfitte consecutive e l’eliminazione dall’Europa League, Stramaccioni rialza la testa presentando la squadra piu cinica della stagione. L’Inter si difende e colpisce in contropiede, giocando una partita spartana, senza fronzoli, ma piena di cose buone. Palacio non e una sorpresa:12 gol in campionato senza rigori, 22 in stagione. E’ il punto di riferimento di una squadra che ha ritrovato la solidita di Juan Jesus in difesa e ha avuto la conferma delle qualita del giovane Kovacic, che brilla per qualita e personalita, nonostante la giovane eta, in mezzo al campo.

La Sampdoria fa la partita, l’Inter la vince. Palacio si fa stregare dal connazionale Romero che lo chiude e poi para il tiro successivo dopo 4 minuti. Ma don Rodrigo si prende la rivincita: di testa, in anticipo tra Palombo e Gastaldello, alla fine del primo tempo dopo un bel cross da sinistra di Alvaro Pereira. E in contropiede, proprio alla fine, in pieno recupero, con la Samp disperatamente in avanti alla ricerca del pareggio. I doriani hanno qualche buona occasione, soprattutto nel primo tempo, ma Handanovic e un muro. Il portiere nerazzurro vola a deviare l’incornata di Icardi e la punizione di Krsticic. E nella ripresa si allunga per deviare il diagonale angolato di Sansone. Quando Rossi decide di osare con Maxi Lopez, proprio al posto di Sansone, la Samp si spegne. Il centravanti sembra un palo della luce e favorisce la difesa interista.

Strama cambia sistema di gioco a ripetizione: comincia con il 4-3-1-2, passa alla difesa a tre, chiude con il 5-3-1-1. Per lunghi tratti i nerazzurri si difendono con lo spirito dell’ultima provinciale, con nove uomini dietro la linea della palla. Cassano, che progressivamente sparisce, viene sostituito e quando esce dal campo non saluta neppure Stramaccioni. Ma l’allenatore, stavolta, e contento cosi: la vittoria lo rianima, lui come l’Inter. Il terzo posto e ancora una corsa in salita, ma i nerazzurri, che intanto staccano la Roma, raggiungono la Lazio ed entrano nella scia della Fiorentina, possono sperare.

 
       


 



 

 
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