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Recupero
della
16a giornata Mercoledì 19/01/2011 ore 20,45
Inter 3 Cesena 2
Non si ferma più l’Inter di Leonardo (anche se il tecnico
brasiliano ha specificato più volte che questa squadra non è una sua
creatura), andando a centrare, nel recupero della sedicesima giornata di
campionato, la quinta vittoria consecutiva nonostante un Cesena
gagliardo, che non ci sta a fare da sparring partner al Meazza,
nonostante Ficcadenti propenda per una sorta di turn-over, lasciando in
panchina Dellafiore, Caserta e Budan.
I nerazzurri partono
forte e sbloccano il risultato con Eto’o, di gran lunga l’uomo più in
forma tra i suoi visti i 24 goal in 27 gare stagionali, che insacca al
13’ dopo uno scambio con Milito.
Il raddoppio non tarda ad arrivare: dopo un giro di lancette, il
“Principe” Milito, imbeccato da Pandev sul filo del fuorigioco, trova il
raddoppio. Dopo solo un quarto d’ora, la partita sembra già virtualmente
chiusa. Eppure i fantasmi dell’era Benitez tornano a far tremare i
tifosi dell’Inter: prima l’infortunio -leggero- di Milito, che lo
costringe ad uscire dopo soli venti minuti, poi la rete di Bogdani, che
insacca liberissimo da ogni marcatura; infine Jimenez, ex di turno, che
lancia Giaccherini in maniera perfetta, permettendo all’esterno del
Cesena di trovare il pareggio alla mezz’ora. I due goal in sei minuti
del Cesena sono importanti per due motivi: perché i romagnoli non
trovavano la rete in campionato da 229 minuti (Brescia-Cesena 1-2 del 6
gennaio), ma anche perché Leonardo intuisce di non avere la bacchetta
magica per risolvere di colpo tutti i problemi.
Tutto da rifare, allora, per l’Inter, che comunque riuscirà a
chiudere la prima frazione di gioco in vantaggio grazie a Chivu, che
svetta di testa, in pieno recupero, sul cross di un rinato Maicon,
salvando, almeno parzialmente, la faccia di un Inter apparsa un po’ in
affanno, soprattutto al centro della difesa. L’assenza di Ranocchia, non
schierato per problemi di regolamento (il giocatore aveva già disputato,
con il Genoa, il sedicesimo turno di Serie A), ha costretto Leonardo a
schierare, al fianco di Lucio, un Materazzi un po’ troppo lento ed
impacciato, solo fotocopia del grintoso difensore dei Mondiali 2006.
Il secondo tempo è
sicuramente meno emozionante del primo.
L’Inter si
limita ad amministrare grazie ad una migliore tecnica e ad un Eto’o
stratosferico. Nonostante i ritmi calino, nella ripresa l’Inter sfiora
il quarto goal con il centravanti camerunense, che colpisce una traversa
a botta sicura, ma rischia di subire il pareggio in più di un occasione,
visto che Budan, subentrato al compagno Jimenez, si mangia letteralmente
due nitide occasioni da rete e che Chivu si rende protagonista di un
tocco di mano involontario in area, reputato infatti ininfluente
dall’arbitro Russo, molto più lesto nel rifilare la seconda ammonizione
a Giaccherini, che calcia il pallone a gioco fermo e saluta anzitempo i
tanti tifosi accorsi a Milano per supportare il Cesena.
Nota di merito, a margine, per Javier Zanetti, detentore in
solitaria del record di presenze (520) con la maglia dell’Inter.