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13a giornata Domenica 21/11/2010 ore 15,00
Chievo 2 Inter 1
Per l’Inter è la sconfitta consecutiva: contro il Chievo, ed il
derby, da dire due cose. L’Inter è a -9 dal Milan capolista ed è
ufficialmente in crisi, al sesto posto a pari merito con il Palermo. Con
mille assenti e un sistema di gioco che continua a non funzionare
Benitez si ritrova in mano una banda allo sbando: quando non segna
Eto’o, è davvero notte fonda. Il ‘Bentegodi’ invece può davvero
esultare. Questo Chievo è bello ed efficace. Ben diversa la
situazione per Pioli e Benitez: il primo recupera Pellissier e ha tutti
i titolari a disposizione, il secondo continua a perdere pezzi (ultimi:
Obi, Milito e Coutinho). Formazione tipo per il Chievo, con Konstant
dietro l’aostano e Thereau. Nell’Inter Santon e Zanetti larghi in
difesa, Cambiasso in mezzo e Biabiany-Sneijder-Pandev dietro al solito
Eto’o.
Il Chievo gioca il 4-3-1-2, formula quadrata e adatta ad ogni
situazione con Konstant dietro due punte di movimento come Thereau e
Pellissier. L’Inter è schierata col 4-2-3-1, Eto’o punta centrale fino
all’ingresso di Alibec, che va al suo posto e lo fa scalare ad esterno
sinistro.
I ritmi dell’avvio sono frenetici nonostante un campo pesante e
scivoloso. Il primo squillo è di Thereau, Castellazzi fa un balzo da
uomo-ragno e respinge la botta del francese. L’Inter commette qualche
errore di troppo in fase d’impostazione, l’azione è piuttosto lenta, ma
pian piano cresce. Al quarto d’ora l’occasione più ghiotta capita sui
piedi di Pandev: il macedone anticipa Sorrentino su un pallone vagante,
salta il portiere ma calcia sul palo. Il Chievo si chiude ordinato,
riparte a razzo e spreca un paio di contropiedi in superiorità numerica.
Ma è il preludio al vantaggio di Pellissier. Frey gli serve un cross
‘alla Maicon’, lui prende il tempo a tutti e incorna di testa un bolide
alle spalle di Castellazzi, complice la marcatura larga di un Santon
troppo morbido. 1-0 Chievo, che però ha voglia di stupire ancora. E così
continua a premere e a cercare la rete facendo innervosire l’Inter.
Cesar rifila un pugno ad Eto’o, che aspetta il momento ‘giusto’ e si
vendica con una testata sul petto del difensore che l’arbitro non vede.
Al 48’ il ‘Ceo’ sfiora addirittura il 2-0, ma Lucio sbilancia di
mestiere Pellissier che fallisce la doppietta.
L’Inter torna in campo con un piglio diverso e cerca da subito il
pareggio. A sfiorare la rete però è Mantovani, ma Stankovic salva sulla
linea il colpo di testa del clivense. Il serbo si rende protagonista
intorno al 65’ di due occasioni per l’Inter, prima con un destro facile
per Sorrentino, poi con un pallonetto in corsa su cui il portiere si
supera. Il Chievo nel frattempo si avvicina sempre di più al 2-1, con
Fernandes che sbaglia incredibilmente un tap-in facile facile dopo una
botta al volo di Konstant. L’Inter attacca a testa bassa, entrano Nwanko
e Alibec, ma cambia poco. Fino alla distrazione decisiva all’83: Rigoni
parte sul filo del fuorigioco, prende palla sul fondo e la serve in
mezzo dove c’è Moscardelli (subentrato a Pellissier) pronto a colpire.
2-0 Chievo, partita praticamente in ghiaccio. Ma l’Inter non è morta:
Eto’o capisce che i compagni non girano e fa tutto da solo, saltando
quattro uomini prima di scaricare in porta il goal dell’1-2 al 93’.
Stavolta è tardi, il Chievo vince e l’Inter perde la seconda partita
consecutiva.
La manovra dell’Inter è – come spesso accade quest’anno – lenta e
macchinosa, di solito il camerunense gioca col sorriso sulle labbra ma
evidentemente quest’Inter ha fatto saltare i nervi anche a lui. Eto’o è
il simbolo dell’Inter di oggi, che riesce a segnare solo quando si
accende lui, ma è troppo tardi.
Nell’Inter si salvano in due: Eto’o che fa un goal spettacolare,
dribblando avversari e compagni, Lucio è un muro per tutta la partita,
anche se sulla rete di Moscardelli doveva essere più attento, il
resto..........
Nello Russo