Inter
- Atalanta più che essere l'ultima partita di Serie A, è assomigliata molto
all'ultimo giorno di scuola. Clima disteso e sereno, qualche addio (Viera,
Crespo, Figo e forse Cruz, tanti calorosi saluti, con il pubblico di San
Siro che tributa l'omaggio finale ai propri eroi di nerazzurro vestiti e,
ciliegina sulla torta Zlatan Ibrahimovic nella parte del "secchione". Sì
perchè il genio di Malmoe è l'unico tra i 22 in campo ad avere ancora un
obiettivo: il titolo di capocannoniere.
Al 6°
minuto l'Inter è già in vantaggio, cross al bacio di Figo, oggi alla sua
ultima gara in nerazzurro, goffa deviazione di Consigli e tap-in vincente di
Muntari. In ogni classe che si rispetti, però, c'è sempre la figura del
guastafeste. In arte Cristiano Doni che, dopo aver dato un dispiacere ai
nerazzurri nella gara d'andata, si ripete anche al ritorno siglando il
pareggio di testa al 10° del primo tempo. A questo punto si accende Ibra,
che lanciato sul filo del fuorigioco buca Consigli. 2-1 Inter, Di Vaio
superato in classifica cannonieri e festa grande a San Siro. L'Atalanta,
però, non ci sta a subire passivamente lo show di Ibra e soci e al minuto 25
Cigarini fa 2-2 con una sassata di destro da fuori area. L'ultima emozione
del primo tempo la regala Figo, sostituzione con Santon, saluto con compagni
e avversari, standing ovation di tutto lo stadio e commosso "addio" alla
curva nerazzurra. Se è vero che nel computo dei derby stagionali giocati sul
campo Inter e Milan sono in parità con questo gesto i nerazzurri passano
decisamente in vantaggio.
La
ripresa si riapre nello stesso modo, dieci interisti in campo con un unico
obiettivo: far segnare Ibra. Ancora una volta, però, è Doni ad aprire le
danze. Punizione dai 25 metri, destro a giro sotto l'incrocio dei pali e
nuovo vantaggio orobico quanto sul cronometro di Rocchi sono trascorsi otto
minuti. Tra il 14° e il 20° tocca a Muntari e Padoin portare sulle montagne
russe i tifosi interisti che prima vedono spegnersi in gola l'urlo per il
gol del ganese (annullato per fuorigioco) e poi trattengono il fiato per il
palo e la traversa colpiti dal laterale orobico. Alla "sagra del legno" si
iscrive anche il neo-entrato Crespo: colpo di testa su cross di Maicon al
23° e traversa piena. A dieci dalla fine ci pensano prima Cambiasso,
sinistro in mischia, poi Ibra con un tacco divino a mettere le cose a posto:
4-3 Inter, tutti a casa e festa grande a San Siro.
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