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35a giornata Domenica 10/05/2009 ore 15,00

                                                    Chievo 2  Inter 2       

Non è giornata. L'Inter non vince ancora lo scudetto, e nemmeno ci sarà bisogno di svegliare Mourinho, supponentemente a letto nella notte di Milan-Juve. Evidentemente  Verona non è adatta alla festa, meglio rimandare a domenica prossima, col Siena: in prima serata, a San Siro... Vuoi mettere? A questo serve il 2-2, e a poco altro. I punti del distacco dal Milan sono rimasti invariati, con una partita in meno, sono ancora 7, suonano il conto alla rovescia dal 17esimo scudetto. E il punticino blasonato che il Chievo mette in classifica che non garantisce la salvezza aritmetica, sarebbe stata lesa maestà, poi, chiudere senza Ibra in campo. Balotelli segna un gol bellissimo, il secondo, al volo, e poi zittisce i tifosi del chievo, come fa il maestro. Ma ovviamente non è ancora la stessa cosa. Magari avrebbe firmato lo scudetto Crespo, il tuttofare del gol lasciato fuori dalla lista Champions di Mou. Nemmeno 3 minuti ci mette l'argentino a far l'1-0: tira Cambiasso, respinge Sorrentino e lui è lì, fisiologicamente rapace. E invece guarda che combina il piccolo Chievo. La difesa di Di Carlo gioca dominata, non è solo questione di nomi. Balotelli e Figo sulle fasce lasciano briciole ai difensori, e quando il portoghese mira il palo, una deviazione sposta il pallone sul palo. Sarebbe stato il timbro, forse, veloce e assoluto sulla partita, e chissà, sul campionato. E invece il resto del Chievo, centrocampo e attacco, spegne il cervello e si mette a giocare manco di fronte avesse il Poggibonsi. Però è così, con libertà di spirito, che arriva l'1-1: Marcolini ha il tempo di mirare il palo lontano, e di infilare la traiettoria in mezzo alle gambe di Stankovic. E' il gol numero 300 della storia del club in serie A. Julio Cesar non può farci niente. E' pari. Pellissier, allora, si ricorda che è lui il bomber di stagione. Di testa ci prova, e per un paio di centimetri sfiora il palo, sempre quello. Crespo si fa male, ed entra Cruz nella ripresa, altro escluso silenzioso della stagione. Intanto il Chievo un pò tiene botta e un pò, quando può, cerca di pungere. Bentivoglio non ha fortuna, ma Julio Cesar è attentissimo. La macchina della festa si rimette in moto al 20', quando Balotelli lascia rimbalzare il pallone una sola volta al limite dell'area, poi spara sotto la traversa. La bellezza non basta a stendere un sorriso su quell'espressione di livore automatico, il dito davanti alle labbra è un'altra polemica pronta per l'uso. Ma tant'è. Mica il Chievo pensa di raggiungere per due volte i campioni d'Italia... Sì, lo fa. Ci pensa un ex, Luciano: cross dalla sinistra di Mantovani e diagonale al volo. Ci risiamo, 2-2. Ma in più c'è la stanchezza, e la città e quella sbagliata, e la matematica in differita non è spettacolare come una bella sera di maggio a San Siro. Non c'è ancora scudetto, non è giornata. L'Inter aspetta la festa, quella vera.

 

 

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