Il
cazzotto che ha dato l’Inter al campionato vincendo a di Udine è stato
decisamente da ko. L’uomo del quasi certo “titulo” purtroppo si chiama
Mauricio Isla, 20 anni da Santiago del Cile. Suo lo sciagurato autogol che a
permesso ai nerazzurri di portarsi a +9 sulla Juventus, chiudendo di fatto
la corsa scudetto. Mourinho propone Santon al posto dell’infortunato Maicon,
con Maxwell a sinistra e la coppia di centrali Chivu-Cordoba. La squadra
però non pare proprio nella sua giornata ideale: a centrocampo la palla gira
poco e male con Ibra e Balotelli praticamente mai chiamati in causa.
Quagliarella reclama un rigore, Mourinho vorrebbe il secondo giallo per
simulazione ma l’arbitro Banti non fischia nulla. Nella ripresa si fa male
pure Julio Cesar e quando tutto sembra compromesso Ibra trova Vieira che
viene toccato in area, la palla va verso Isla che, incredibilmente, infila
Belardi regalando all’Inter 2 punti fondamentali. A fine gara si è
presentato un Mourinho soddisfatto ma consapevole di aver avuto una buona
dose di fortuna: «Abbiamo vinto con un po’ di fortuna, con un autogol che
forse poteva essere un calcio di rigore. Abbiamo giocato con la tranquillità
di chi ha 7 punti di vantaggio, e non abbiamo mai perso la testa». Lo
Speciale però ha anche tracciato le linee guida per il futuro: «Rivoluzione?
Non serve migliorare in tutti i settori. Un difensore, due centrocampisti e
un attaccante con equilibrio economico e di scelte.


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