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29a giornata Domenica 22/03/2009 ore 15,00
Tutto troppo facile per l'Inter nel turno casalingo contro
il fanalino di coda della Serie A. Obbligati a vincere da una Juve che non smette di correre, i
nerazzurri non hanno concesso nulla a una Reggina che cercava disperatamente
a San Siro punti utili per una salvezza che a questo punto appare sempre più
difficille. Gli uomini di Orlandi sono stati anche molto sfortunati,
ritrovandosi sotto di due gol dopo 15 minuti, senza quasi accorgersene. Al
primo affondo, infatti, gli uomini di Mourinho trovano subito il gol con
Cambiasso, liberato da una grande invenzione di Stankovic. Il Cuchu dimostra
ancora una volta quanto sia sprecato come difensore, controllando con calma
e battendo Puggioni con un morbido tocco sotto. Nemmeno il tempo di
commentare il primo gol, che arriva il secondo: Mancini sulla sinistra
sfoggia il doppio passo dei giorni migliori, forse lascia un attimo lì la
gamba destra che viene toccata da Valdes. Rigore che Ibra trasforma di
potenza: 2-0 e pratica conclusa. L'Inter ha comunque il merito di non
distrarsi: Zanetti e Muntari continuano a correre e aggredire, Balotelli e
Mancini si muovono bene in fascia, e Ibra sembra molto voglioso di mettere a
tacere tutte le voci sulla sua presunta insofferenza nei confronti della sua
attuale squadra. Lo svedese appare subito in giornata, anche se al 17' cicca
clamorosamente un bell'assist di SuperMario. Prova a riscattarsi un minuto
dopo, ma il suo destro chirurgico dal limite incoccia sul palo interno.
La Reggina ha una grande occasione per riaprire il match, purtroppo capita
sui piedi di Barillà, il cui mestiere in effetti non è far gol: liberato da
una palla in verticale di Cozza, il reggino si fa ipnotizzare da Julio Cesar
e gli spara addosso. A fine primo tempo Mancini è costretto a lasciare
il campo, per un risentimento che non promette niente di buono. La ripresa
diventa poco più di una formalità, con la Reggina che prova a a rendersi
pericolosa, e l'Inter che controlla senza affanni. Pochi sussulti nel
complesso, almeno fino al 58', quando riappare in tutto il suo splendore
IbraCadabra. Zlatan recupera palla sulla tra quarti, punta l'area ignorando
tutti i movimenti dei compagni, e beffa Puggioni dal limite con un gran
pallonetto che va a morire all'incrocio. Braccia larghe e sguardo trasognato
a raccogliere l'ovazione di San Siro per il gol numero 19, che vale
l'aggancio a Di Vaio in testa alla classifica capocannonieri.
Nell'ultima mezz'ora l'Inter tira i remi in barca, facendo
riposare stankovic che lascia il psoto a Jimenez, che si ferma però
nuovamente dopo solo 10 minuti. La Reggina prova disperatamente a trovare
almeno il gol della bandiera, gli uomini di Orlandi riescono a più riprese
ad arrivare al tiro, ma concludono sempre troppo centralmente. D'altronde,
non era certo San Siro il campo in cui cercare i punti salvezza, tanto meno
quando si ha la sfortuna di incontrare una capolista, e un Ibrahimovic, in
giornata di grazia come oggi.
Piero Esposito

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