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24a giornata Domenica 15/02/2009 ore 20,30

                                         Inter 2  Milan 1  

Ci vorrà una super impresa per togliere all'Inter il suo quarto scudetto di fila, molto difficilmente la potrà compiere il Milan, battuto nel derby dai nerazzurri che ora sono sempre più in fuga e guardano la Juventus e i "cugini" dall'alto, rispettivamente, dei 9 e degli 11 punti di vantaggio. Roba da mettere lo champagne in ghiaccio. L'unica speranza che resta alla seconda e alla terza in classifica è che la squadra di Mourinho di colpo si addormenti, come accadde l'anno scorso a quella di Mancini, e cominci a lasciare punti per strada. Un sogno difficile da coltivare proprio adesso che i campioni d'Italia sono in serie positiva da cinque giornate. Le proteste di Mourinho scaturite per una mancata, e probabilmente giusta, espulsione per doppia ammonizione di Ambrosini in apertura di ripresa. Il gol di Adriano che ha sbloccato il derby dopo mezz'ora non andava annullato: come ribadito da piùparte, infatti l'attaccante brasiliano, ha messo dentro colpendo prima di testa e poi il pallone gli è scivolato sul braccio destro, allora bisognerebbe cambiare le regole. Anche il Milan però ha commesso il suo buon numero di errori, soprattutto con la difesa, che ha permesso (per esempio) a Stankovic per due volte di calciare in libertà e in una di queste il serbo ha colpito assicurando all'Inter un bel pezzo di derby già nel primo tempo.

Nella ripresa, poi, i nerazzurri si sarebbero potuti prendere il resto, chiudendo definitivamente la pratica, e invece con i propri errori sotto porta hanno permesso a un indomito Milan di tornare in partita con Pato e di sfiorare la rimonta con lo stesso brasiliano e poi con Inzaghi, entrato per Beckham:  uscito dal campo toccandosi dietro la coscia destra e con una smorfia di dolore. Un altro campanello d'allarme per Ancelotti dopo l'infortunio di Kakà, anche se, a dire il vero, l'assenza del brasiliano si è sentita poco. Ronaldinho non lo ha fatto rimpiangere, giocando un buon derby. L'ultimo di Maldini e il primo dell'interista Santon e del milanista Beckham comincia senza sorprese, nel senso che Mourinho e Ancelotti rispettano le previsioni della vigilia. Inter con una difesa diversa rispetto a Lecce (Samuel e Chivu centrali al posto di Burdisso e Materazzi, quest'ultimo neanche in panchina) e Adriano di nuovo titolare dopo le tre settimane di squalifica. Un mese invece è stato fuori Kaladze che, complice il turno di stop di Bonera, si riprende il suo posto al centro della difesa del Milan. Pirlo, scontata la squalifica, torna a centrocampo e Ronaldinho fa il vice Kakà. I rossoneri appaiono subito distratti e dopo 39° vengono graziati da Ibrahimovic che, dimenticato da Kaladze, alza di testa. Al 18’ à Ambrosini compie su Stankovic un salvataggio che vale un gol e 3' più tardi Pato per poco non punisce l'errore del serbo, ci pensa Julio Cesar a smanacciare ed evitare il gol. Non può fare lo stesso Abbiati, impotente di fronte al colpo di testa di Adriano, sfuggito alla guardia di Maldini, che poi trova il braccio destro dell'attaccante e finisce in rete. Non c'è alcuna deviazione sospetta invece nel colpo di testa di Ibrahimovic che al 43° libera l'indisturbato Stankovic alla battuta al volo per il 2 a 0.

La difesa del Milan è in bambola e lo conferma pure in apertura di ripresa quando Kaladze sbaglia il tempo dell'intervento su Adriano ma, per sua fortuna, pure l'Imperatore sbaglia la conclusione davanti ad Abbiati. Che al 15° alza in angolo un bolide di Ibrahimovic e al 17° vede finire alto un pericoloso tentativo di Muntari. Troppa grazia e il Milan ne approfitta per tornare in partita con Pato, anche se mezzo gol porta la firma di Ronaldinho, autore di un buon assist. Un minuto e il 2 a 2 sfuma per un grande intervento in uscita di Julio Cesar su Inzaghi. Altrettanto decisivo quello di Abbiati che al 29° nega ad Adriano la doppietta. Julio Cesar imita il collega su Pato al 34° e poi compie un miracolo su Inzaghi al 90°. E' l'ultima fatica prima dei tre fischi di Rosetti salutati dall'Inter con un urlo di gioia grande così: lo scudetto è sempre più vicino.

Mi inchino davanti all'Inter

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