Forse la migliore Inter degli ultimi tempi, certamente del 2009. E la capolista se ne va, come cantano i tifosi, questa volte non ci sono rimproveri, sofferenze e polemiche. Stavolta è tutta Inter, tutta in
campo. Nessuna incertezza o fatica nel 3 a 0 con cui i campioni d’Italia battono il Lecce in trasferta. Una gara condotta dal primo all'ultimo minuto, con il lusso di non vedersi concedere un rigore e la serenità di un ingresso, quello di
Balotelli, che chiude i conti con il passato. In più la rivoluzione odierna di Mourinho, che si chiama unica punta, Il tecnico battezza un altro modulo e si affida a Ibrahimovic, sostenuto dai trequartisti Figo e Stankovic. Ma le sorprese
prevedono anche Materazzi e Burdisso coppia centrale in difesa, con Santon confermato a sinistra al posto di Maxwell. La libertà con cui gode Ibra in attacco si fa subito sentire: lo svedese spazia da una parte all'altra del campo e al 9°
crossa per il colpo di testa di Stankovic che termina alto. Con tutto il reparto sulle spalle, Ibra non ne sente assolutamente il peso: anzi, si muove a suo agio e diventa il vertice delle azioni nerazzurre. Tutto verso di lui, compreso lo
splendido passaggio che Cambiasso tira fuori dal cilindro. E' il 12° quando Ibrahimovic raccoglie la palla filtrante del centrocampista, stoppa e tira all'improvviso con potenza, trovando impreparato Benussi. Sulle spalle del Lecce cade a questo
punto un macigno, la squadra di Beretta, con l'esordio di Edinho dal 1° e Caserta in campo al posto di Zanchetta, non ci sta ad arrendersi. Così al 18° Julio Cesar salva sul colpo di testa di Stendardo e poi inizia una lunga fase di pressing
costringendo l'Inter a darsi da fare per controllare gli avversari. Il Lecce non riescono a ferire ma tengono alti i ritmi lottando su ogni palla, pur venendo graziati al 39° in occasione del contatto in area fra Stendardo e Ibrahimovic. Ancora
lui. Il difensore aggancia nettamente il piede destro dello svedese ma è quest'ultimo ad avere la peggio: niente rigore, solo un giallo per simulazione. Chiude il primo tempo il sinistro di Cambiasso, parato a terra da Benussi. E anche la
ripresa si apre con una occasione grande sbagliata dall'Inter, all'11° è Maicon a fallire il raddoppio alzando a due passi dalla porta una palla carambolata sui suoi piedi. Il Lecce cala vistosamente e anche se continua a far girare il pallone
non riesce a incidere. L'Inter si sente sicura e padrona del campo, come dimostrano i tocchi di classe che regalano Ibrahimovic e compagni: passaggi di prima, eleganza e sostanza. E attenzione quando Papadopoulos, entrato da pochi istanti, al 25°
arriva con determinazione davanti alla porta e Julio Cesar gli ruba il pallone prima che venga caricato il tiro. Arriva il gol che chiude la gara: al 27° cross perfetto e ragionato di Santon verso il centro, Figo stacca da solo e sigla il
raddoppio. E siccome c'è voglia di festeggiare, Stankovic al 37° celebra nel migliore dei modi la duecentesima presenza in maglia nerazzurra: punizione di Maicon, il centrocampista arriva come un treno e spinge di testa la palla in rete.
Finisce il digiuno di Balotelli senza calcio: pochi minuti per lui, ma suonano quasi come una gara intera. Non c'è che dire, la settimana che porta al derby con il Milan inizia proprio bene per l'Inter.
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