4a giornata Domenica 23/09/2007 ore 15,00
LIVORNO-2 INTER-2
Deludente in Europa, l'Inter non riesce a trovare la via del successo nemmeno in campionato. A Livorno i nerazzurri vengono fermati sul 2-2 da un Livorno generoso, capace di tenere testa alla formazione di mMancini e alla fine
uscita dal campo tra gli applausi dei propri tifosi per aver raccolto un pareggio che, in questi casi, equivale a una vittoria.
La partita dell'Ardenza č subito vibrante. Pronti via e i Labronici trovano subito il gol con de Vezze, che coglie impreparata la difesa interista e fa secco Julio Cesar. Colpita a freddo, l'Inter reagisce immediatamente e gią
al 10' potrebbe pareggiare, ma il tacco di Adriano viene salvato sulla linea da Pavan. Il brasiliano si aggiudica l'oscar della sfortuna colpendo
il palo al 26' (nel prosieguo dell'azione Knezevic salva ancora sulla linea su Cesar) e facendosi salvare da Galante un gol fatto dopo aver scartato Amelia al 31'.
Il meritato pareggio arriva al 34' con Ibrahimovic, che trova il bersaglio di piatto destro sul cross di Maicon. Prima del riposo č Loviso a sibilare il palo alla destra di Julio Cesar con un diagonale velenoso. Il
centrocampista del Livorno si rifą al 62' trasformando il penalty accordato per una spinta di Jimenez su Pulzetti. Nuovamente sotto, l'Inter si rigetta nella metą campo dei toscani e al 71' usufruisce a sua volta di un rigore, procurato e
realizzato da Ibrahimovic.
I nerazzurri hanno il tempo per cercare i tre punti, ma all'81' a rovinare tutto č Maicon, che si fa espellere per un calcio tanto gratuito quanto ingenuo rifilato a Bogdani, proprio sotto gli occhi di Trefoloni che gli sventola
il rosso in faccia. Al brasiliano, gią espulso nello scorso torneo, l'Ardenza non porta proprio bene. Nonostante l'inferioritą numerica l'Inter attacca a testa bassa e all'84' segnerebbe il gol vittoria ancora con Ibrahimovic, ma il gol viene
annullato per un fuorigioco molto dubbio dello svedese. Nel finale č Julio Cesar a salvare l'Inter dalla seconda sconfitta in quattro giorni, salvandosi di piede sul colpo di testa ravvicinato di Galante.
Mario Esposito
