L'Inter si libera dei fantasmi più ingombranti della stagione e batte il Palermo 2-1 in un San Siro scricchiolante di tensione. Dopo l'uscita dalla Champions League e il clamoroso outing di Mancio, sembrava che
una cappa scura fosse scivolata sulle spalle dei nerazzurri: considerata anche la strana vittoria della Roma col Milan, alla compagine di Moratti il risveglio deve essere sembrato quello che anticipa le grandissime battaglie.
Non a caso l'approccio alla gara dell'Inter è super: il Palermo non riesce mai a venire a galla e quasi affoga dopo l'1-0 di Vieira. Il francese, stavolta, si rifà delle tante critiche ricevute e sfodera una
grande prestazione, solida e continua per 90 minuti: la squadra di Guidolin, che si schiera a San Siro con Miccoli e Amauri regolarmente in attacco, sparisce e soffre all'inverosomile. Il pari è fortunoso: Julio Cesar respinge un tiro
ravvicinato di Simplicio, la palla rimbalza sul petto di Materazzi e si infila in rete. Poco male: i nerazzurri non si scompongono e rimettono sotto gli avversari. Jimenez segna due volte: la prima è annullata, la seconda è buona nonché
d'autore con un colpo di tacco a smarcarsi dalla marcatura e tiro preciso sul secondo palo.
Crolla la cappa, l'Inter si scioglie, i fantasmi evaporano, Moratti in tribuna cambia posizione sulla seggiolina. La ripresa, però, si presenta notevolmente dura: il Palermo non impensierisce mai davvero Julio
Cesar, fatta eccezione per un colpo di testa di Jankovic a lato di un niente, ma l'Inter risponde in contropiede senza mai pungere. Dopo sei minuti di recupero i 65mila presenti tornano a respirare all'unisono.
La Roma resta a -6, qualche problema c'è ancora. Ibra e Cruz non segnano più: entrambi continuano a correre a mezzo servizio ed è ancora una volta il reparto di centrocampo a risolvere la contesa. Turno
infrasettimanale di fuoco con Genoa-Inter e il derby romano: questo campionato non è ancora finito.
Mario Esposito

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