14a giornata 02/12/2007 ore 15,00
FIORENTINA
- 0 INTER - 2
Ennesima prova di forza dell'Inter campione d'Italia che, al Franchi di Firenze, supera in scioltezza l'esame Fiorentina nel
match della 14a giornata di Serie A. La capolista si presenta alla sfida senza Vieira, Figo, e Cesar, con Mancini che decide all'ultimo di schierare il rigenerato Jimenez al posto di un affaticato Stankovic. La Fiorentina riabbraccia Prandelli
dopo il terribile lutto che ha colpito il tecnico di Orzinuovi che sceglie Kuzmanovic a centrocampo e Semioli largo a destra da supporto al tandem Mutu-Pazzini.
Dopo la sfuriata iniziale dei padroni di casa, arginata ottimamente dalla coppia Cordoba-Samuel, Ibrahimovic accende la luce:lo svedese, forse ingelosito per la consegna del Pallone d'Oro a Kakà, decide di inventare calcio.
Assist spettacolare in profondità per Jimenez che, da dentro l'area, fulmina Frey con un preciso destro a incrociare. Primo gol in campionato con la maglia nerazzurra per il cileno, secondo consecutivo, che va a premiare la scelta di Mancini.
La Fiorentina accusa il colpo ma continua a fare gioco, esponendosi però alle ripartente interiste. Samuel è praticamente perfetto, mentre Cambiasso detta legge a centrocampo. Al 45', poi, Cruz strofina la lampada del genio Ibrahimovic che
serve l'argentino in area: destro preciso e potente, Frey costretto a raccogliere per la seconda volta la palla dal fondo della rete della porta viola.
Nella ripresa Prandelli si gioca il tutto per tutto, mandando in campo Vieri, Jorgensen e Santana al posto di Pazzini, Liverani e Kuzmanovic: Fiorentina a trazione anteriore. Sono ancora dell'Inter, però, le occasioni migliori
della ripresa dove Frey e Ibra giocano una sfida tutta personale con il portiere francese miracoloso in almeno tre conclusioni del genio svedese. I campioni d'Italia amministrano la partita con un perfetto possesso palle e un precisione
difensiva impressionante.
Vince l'Inter, sempre in vetta solitaria, che lancia l'ennesimo segnale importante al campionato: non sarà facile scucire lo scudetto dal petto della squadra di Mancini.
Raffaele Esposito