L'Inter timbra il cartellino. La seconda vittoria consecutiva in pochi giorni a Marassi allunga a 14 il record di successi consecutivi dei nerazzurri, ora proiettati verso l'obiettivo di uccidere definitivamente il campionato nel prossimo
scontro di San Siro con la Roma. L'inizio della banda di Mancini è subito in discesa. Merito del conto aperto di Materazzi con le testate: Delvecchio, infatti, decide di imitare Zidane nel modo peggiore discutendo col difensore interista.
L'arbitro Rizzoli espelle il centrocampista della Sampdoria, la cui stupidata costa a Novellino una gara da giocare interamente in dieci: siamo infatti al settimo minuto.
L'Inter a questo punto non ha fretta e può giocare al gatto col topo. Al 18' Castellazzi sembra un principiante sul tiro di Ibrahimovic e sulla sua respinta irrompe Adriano, che segna partendo però da posizione di
fuorigioco. La Sampdoria prova a non darsi per vinta. Ma non riesce mai a mettere un uomo davanti a Julio Cesar, finendo per provarci solo da calcio piazzato con Quagliarella e Flachi. I pericoli veri però sono pochi, e li crea l'Inter. Al
36' Ibrahimovic costringe Castellazzi ad un intervento impegnativo su calcio di punizione dalla grande distanza. Il pallone poi finisce sui piedi di Adriano, che da 35 metri manca di poco lo specchio della porta.
E' il segnale del risveglio di Ibrahimovic, ed è soprattutto il preludio al gol. Un minuto più tardi lo svedese abbozza un'acrobazia su un cross proveniente dalla sinistra. Il tempo di rialzarsi, di girarsi, di vedere il
traversone che dall'altra parte gli arriva da Maicon, e di girarlo in rete, per il suo decimo gol in campionato. Nel secondo tempo l'Inter rientra in campo con Figo al posto di Stankovic. Ma non cambia nulla: la Sampdoria è impotente. E' l'Inter
che arriva davanti alla porta, quando e come vuole. E che quasi non può esimersi dal segnare una seconda volta. Accade alla mezzora della ripresa, quando Maicon combina con Ibrahimovic prima di trovarsi da solo davanti a Castellazzi. E la
prima rete in campionato dell'esterno brasiliano non poteva essere più facile, così come più facile non poteva essere questa vittoria allunga-record.
MARIO ESPOSITO