L'Inter batte 2 a 1 il Parma nel posticipo serale dell' 11a giornata e risponde così alle ottime vittorie di Roma e Palermo, avversarie dirette per la lotta al Tricolore. E' stata una sfida all'ultimo
respiro, il tabù del Tardini è sfatato, per i tifosi nerazzurri è una soddisfazione vedere i cugini del Milan lontani 20 punti in classifica. L'importante era vincere, ma si è fatto un enorme passo indietro nel gioco e nella maturazione
generale della squadra: Ibra espulso, Vieira e Dacourt ammoniti e la lite tra i due campioni del Mondo Grosso e Materazzi, che si sono presi a parolacce nella fase più delicata dell'incontro, situazione poi risolta con un sorriso negli
spogliatoi dopo l'incontro, visto anche il risultato positivo. Si, stavolta infatti sembrava proprio finita, invece ancora una volta il calciatore più serio e concreto, Julio Cruz ci fa mettere in cascina tre punti fondamentali per lo
scudetto. Serata importante anche per il nostro tecnico di Jesi Roberto Mancini, che riesce a battere con sei vittorie consecutive, se stesso e i record di Bianchi nel '94/'95 e di Cuper nel '01/'02. Mancini ha dimostrato maturità rispetto
ai primi due anni di Inter nel saper leggere la partita e correggerla durante il suo corso. Infatti chi si aspettava un Figo dietro le punte, è rimasto deluso, il portoghese è partito come esterno di destra in un centrocampo in linea nel
modulo 4-4-2 che ha permesso di togliere il dribbling dell'ex pallone d'oro dalla morsa Grella-Ciaramitaro e far compattare i due centrali Vieira e Dacourt per annebbiare le idee al fantasista Morfeo. E' proprio l'Inter a prendere
in mano l'incontro e dopo la traversa scheggiata da Grosso al 13', passa con un capolavoro del genio Ibra al 16' che spalle alla porta controlla il pallone a seguire, si gira e trafigge Bucci con un fendente nell'angolino più lontano. Il
pareggio di Budan è inatteso e arriva al 27'. Il pallino del gioco non è più nerazzurro, il Parma non avendo le nostre qualità tecniche cerca di innervosire i nostri giocatori con un atteggiamento aggressivo e scorbutico e con questo,
cerca di portare a casa un punto prezioso, magari con qualche improvviso contropiede di vincere e ci è andato molto vicino se Muslimovich fosse stato più concentrato davanti a Julio Cesar. Gli innesti di Solari e Gonzalez sono stati
importanti, l'argentino colpisce un palo clamoroso, sul quale Ibrahimovic non riesce ad arrivare per la deviazione finale, mentre l'ex Palermo pennella al centro dell'area il cross che permette a Cruz di trafiggere De Lucia, subentrato a
Bucci infortunato, L'Inter è così ancora in testa, Adriano, Cambiasso e Recoba stanno eliminando i loro problemi, e quando questa squadra sarà al completo, non ce ne sarà proprio più per nessuno. Tra due settimane arriverà l'incontro di
Palermo, importante ma non penso decisivo, bello da vedere ed apprezzare , due squadre che in campo fanno divertire i loro tifosi, creano spettacolo, ma prima bisognerà superare la matricola Reggina che verrà a farci visita a San
Siro.
Antonio Gargiulo 
L'uomo della provvidenza ha il nome di Julio Cruz.
A Parma l'Inter conquista tre punti e un carico di fiducia grazie alla costanza , alla voglia di lottare e vincere, e al fiuto del gol dell'attaccante Argentino, capace di far fruttare al massimo il tempo
concessogli da Mancini.
Non e' stata un'Inter brillante quella del Tardini e l'assenza di Stankovic a centrocampo ha pesato non poco.
Figo, Zanetti, Veira e Dacourt hanno sofferto la prestanza atletica di un Parma forse mai cosi' efficace in questo inizio di stagione. Eppure quando hai uomini come Ibrahimovic , capaci di cambiare
faccia alla partita con un guizzo di pura classe, tutto dovrebbe essere piu' facile.
Lo Svedese si carica il peso dell'attacco sulle spalle anche perche' il compagno di reparto Crespo non e' in serata di grazia. Corre , combatte su ogni pallone , svaria da destra a sinistra , da
profondita' e non rinnega un aiuto a centrocampo finche' il fiato glielo consente.
Dopo il gol del vantaggio l'Inter pare accontentarsi e si complica la vita perche' ridona fiducia a un Parma che prima pareggia con Budan e poi sfiora il vantaggio prima con Morfeo e poi con Muslimovic.
Ma e' proprio nel momento di maggiore difficolta' che l'Inter si scuote e bisogna darne merito a Mancini che sostituisce gli anonimi Figo e Crespo con Solari e Cruz.
Il tecnico azzecca tutte le mosse, gli Argentini lo ripagano dando vivacita' a una squadra che andava spegnendosi.
La predisposizione al sacrificio e alla lotta e una smisurata voglia di vincere , qualita' che mancavano gli anni addietro fanno si che questa Inter possa lottare per la vittoria finale.
L'assedio finale di Parma ha messo in mostra la nuova faccia di un'Inter che ora attende con ansia i ritorni di Stankovic, Cambiaso e Adriano.
Il Presidente Mario Esposito
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